sabato 13 marzo 2010

Shutter Island


SHUTTER ISLAND – USA 2010, di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Max Von Sydow, Michelle Williams


Ci sono persone che considerano Martin Scorsese il più grande regista vivente, e c’è del vero in questa affermazione. Ce ne sono altre per cui i suoi ultimi film non sono lontanamente all’altezza della sua fama, e devo ammettere che anch’essi hanno la loro parte di ragione.

Sia come sia, non mi pare giusto mettersi a fare confronti; ogni film merita un giudizio a sé, e darne uno a Shutter Island è abbastanza difficile. Un mio amico lo ha definito “un coito interrotto troppo presto” e mi pare una definizione molto calzante. In effetti la prima parte del film è eccellente: l’arrivo degli agenti federali ottimamente interpretati da Leonardo Di Caprio e Mark Ruffalo sull’isola che ospita il manicomio criminale, L’inizio delle loro indagini su una prigioniera scomparsa…Siamo a metà tra Hitchock e Twin Peaks, la messa in scena è di grande livello grazie anche alle splendide scenografie del solito Dante Ferretti e la cosa funziona molto bene, finchè non si comincia, poco prima dell’intervallo, a capire molto, troppo bene, dove si vuole andare a parare….

Da convinto oppositore degli spoiler nelle recensioni dei film, devo quindi evitare ogni considerazione sulla trama; sarei curioso di leggere il romanzo o la graphic novel da cui è tratta la sceneggiatura per capire se in effetti la colpa per la sua, se vogliamo, banalità stia alla fonte o meno. Nel frattempo, ci si può consolare con un ottimo cast e il montaggio come sempre impeccabile di Thelma Shoonmaker, montatrice storica di Scorsese. E’ sufficiente per fare un grande film? Decisamente no, ma penso che basti per fare un buon film, cosa di cui c’è un bisogno disperato, basti una veloce occhiata alla programmazione delle altre sale del cinema per rendersene conto. Tra patetiche idiozie tipo The Wolfman, commedie italiane per cui la fucilazione degli autori peccherebbe di troppa clemenza, l’orrido Alice in wonderland (conferma definitiva di come Tim Burton si sia preso la malattia di George Lucas)e i soliti, ennesimi culattoni di Ozpetek, il quadro è quanto mai desolante, e il film di Scorsese ne esce come un filmone.

In effetti Shutter Island mi ha fatto venire voglia di fare due cose: reinstallare Silent Hill 2 e rivedere Toro Scatenato. Penso che le farò entrambe.

IL GIUDIZIO DEL CRITICO ***

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